martedì 10 agosto 2021

Il kayak per resistere ... per rimanere resilienti ...

L'arcipelago della Maddalena non mi ha mai lasciato ... e io non ho mai lasciato queste isole e il mio kayak Haiku .... . In questo scenario ... un passaggio del Maestro Battiato ... viene spontaneo:

Cosa avrei visto del mondo

Senza questa luce

che illumina i miei pensieri neri ....









martedì 31 ottobre 2017

Lago Cedrino nel cuore solitario e autentico della Sardegna, paradiso dei kayakers


Una segnalazione degna di merito per la comunità dei kayakers: il lago Cedrino nel cuore selvaggio della Sardegna.
Sembra il lago di Como in miniatura con alcune differenze: ci sono solo due punti di sbarco poi niente strade, niente case, niente sentieri, niente di niente. Solo natura. Fuori stagione, dal ramo sud-ovest, si può arrivare fino alla sorgente ai piedi del Supramonte.
In una giornata lo si può esplorare tutto quanto.
Allego un video che ho girato quest’estate (a un certo punto compare il massiccio del Supramonte).


 

Autunno, kayak, mtb e qualche pensiero ...

Mi trovo ancora una volta qui in Sardegna, in autunno, un periodo splendido. Kayak, mountain bike e meditazioni autunnali che portano a riflettere, a valutare, a sondare, preparano al rigore che attende.

"In molti - naturalisti, poeti, camminatori, prosatori con il pallino del paesaggio, pensatori - stiamo scrivendo un unico vasto libro collettivo dedicato allo scavo di un nuovo umanesimo naturale, un libro composto sì da parole e idee ma anzitutto di vastità, di remissioni, di ammirazione per la fecondità della natura, e silenzi" (Tiziano Fratus)

Ieri traversata in kayak verso Caprera, qualche gabbiano e tanto silenzio:


Oggi in MTB sui monti Ruju e Semaforo (cartine GPS scaricate dal sito www.mtb-forum.it). Gita fantastica: single track impegnativi (qualche volta bisogna scendere dalla bici e spingere ...), sterrati in salita pedalabili, panorama mozzafiato. Forte vento, fango e pioggia mi hanno tenuto compagnia. Nemmeno una persona incontrata. Estasi pura !





venerdì 3 marzo 2017

Pagaiate a Carnevale nell'arcipelago maddalenino

La mia dipendenza dall'arcipelago Maddalenino è sempre più forte. Questi sono stati giorni formidabili. Il sole non è mai mancato, neppure il vento però si è nascosto. Ho infatti pagaiato con molti tipi di vento: il solito maestrale, libeccio, ponente, levante, scirocco, ... . La conoscenza di questi luoghi mi permette però, oramai (me la tiro un po' anche io ...), di affrontare le traversate verso le isole con venti anche abbastanza impegnativi (in questi giorni anche a forza 5-6).
In mezzo al mare raggiungo sempre una dimensione di grande e benessere e di completa unità con il circostante. Che bella allegria. Allegria è pagaiare con il vento forte a prua, gli schizzi d'acqua sulla faccia e il mio kayak che si infila in questi elementi con il solito rispetto nei confronti di queste forze naturali. Il febbraio sardo, poco denso di miei simili e di rumori, fa il resto.
Buona vita a tutti quanti.



mercoledì 7 settembre 2016

In kayak e due notti su un'isola deserta ...

E' vero, l'isola non era un granché ... e non è troppo lontana dalla civiltà. Ma fa un po' specie sapere di essere soli di notte su quel piccolo pezzetto di terra che fa parte delle oltre sessanta isole dell'arcipelago di La Maddalena. Si tratta dell'Isola del Porco. Piccola, abitata solo da gabbiani e cormorani e con una dimensione molto lunare. Ci sono andato io, la seconda notte mi sono portato pure Matteo, mio figlio, che ora sta diventando un kayaker professionista.
Abbiamo traversato passando da Caprera e il maestrale ci ha tenuto compagnia (ma non ha fatto rovesciare Matteo come invece accaduto qualche giorno prima). La vera magia però l'abbiamo sperimentata al mattino. Una luce dorata, un vento gentile e una quiete profonda ci riportano nella bellezza del mondo fatta di cose semplici e i pensieri diventano solo nuvole di passaggio ... .

La partenza


Traversata


Preparazione cena


Il campo, mattina presto


Pagaiata mattutina

sabato 2 gennaio 2016

Capodanno sul lago, Gramsci e altri non-pensieri

Ho sempre pensato che fare/ricevere gli auguri sia un rituale un po' vuoto, convenevoli automatici spesso privi di senso. Quando posso li evito. Con il capodanno questa sensazione aumenta ancora di più.
"... Perciò odio il capodanno. Voglio che ogni mattino sia per me un capodanno. Ogni giorno voglio fare i conti con me stesso, e rinnovarmi ogni giorno. Nessun giorno preventivato per il riposo. Le soste me le scelgo da me, quando mi sento ubriaco di vita intensa e voglio fare un tuffo nell’animalità per ritrarne nuovo vigore..."

Antonio Gramsci, 1 gennaio 1916


Ecco ... e quindi mi tuffo in un giro solitario sul lago di Lugano. Ho incontrato unicamente una barca a remi. Questo posto è fantastico soprattutto (o solo?) d'inverno. Il giro non è molto lungo: Figino, Ponte Tresa, Agno, Figino. Ma ne vale la pena. Un vento non troppo forte, ma freddo, mi tiene compagnia. E il viaggio in kayak, lungo o corto che sia, mi riporta sempre in una dimensione di atemporalità. Ogni piccolo gesto, ogni dettaglio è più intenso: la pagaia che si infrange nell'acqua, il riflesso del sole sul lago, l'aria gelida sul viso, lo starnazzare di qualche anatra. E tante cose diventano relative. Per fortuna.
Comunque ... dimenticando il capodanno (e per un attimo anche Gramsci ;-), tanti auguri mondo affinché ci sia maggiore consapevolezza, libertà, senso di giustizia, rispetto, compassione, capacità di starsene in silenzio e, non potrebbe mancare, ironia (a volontà).




venerdì 30 ottobre 2015

Mezzo periplo dell'Asinara


Mezzo periplo dell’Asinara in solitario, cinque giorni completamente e solamente a contatto con il circostante, con il silenzio, con la solitudine, con il vento, con il mare e con quell’isola fantastica. L’Asinara, conosciuta anche come isola del diavolo, oppure isola dell’amore: due estremi che rappresentano perfettamente la dimensione di quel luogo. Sofferenza ed estasi, chiunque passa da lì entra in contatto con questi due estremi.
L’isola continua, per fortuna, ad essere tutelata da rigide regole di salvaguardia ambientale. La penultima settimana di settembre è risultata perfetta. Ho incontrato pochissime persone, il clima ancora estivo ha inoltre reso il mio viaggio praticamente perfetto. Il bellissimo ostello a Cala d’Oliva mi ha comunque permesso di ripararmi dalle forti raffiche di vento che a un certo punto hanno tenuto compagnia alle mie pagaiate. Proprio a causa del forte vento non sono riuscito a esplorare la parte occidentale dell’isola. Un luogo atemporale, difficile rientrare nella centrifuga quotidiana. Accidenti.